Ti trovi in viaggio a Madrid e vorresti scoprire alcuni musei interessanti? Ti piacerebbe sapere se vale la pena visitare il museo Reina Sofia e magari conoscere alcune delle opere più importanti prima di entrare?
Se sei un appassionato di arte contemporanea questo è proprio il museo che fa per te.
Il museo Reina Sofia non è soltanto uno dei musei più importanti di Madrid, ma anche il luogo che raccoglie alcune delle più importanti opere dal ‘900 fino ad oggi. Per questa ragione, al suo interno troverai soprattutto opere di Picasso, Mirò e Dalì, ma i quadri non sono la sola cosa che ti stupirà.
L’intero edificio ha infatti una storia molto interessante.
Prima di essere un museo, il Reina Sofia di Madrid è stato infatti un ospedale fino al 1986. L’edificio originale è stato realizzato dall’architetto Francisco Sabatini ma fu Jean Nouvel a dotarlo di un auditoriom, la grande biblioteca e le belle sale espositive
Se ti interessa approfondire la conoscenza dell’arte contemporanea e moderna a Madrid, all’interno del Parco del Retiro troverai altre due sedi distaccate che ospitano spesso mostre molto interessanti.
Ma cosa vedere al Reina Sofia?
Come per la statua di Marco Aurelio ai Musei Capitolini, la Cappella Sistina ai Musei Vaticani o la Gioconda al Louvre, anche il Reina Sofia ha la sua opera più importante. Ovviamente sto parlande della bellissima Guernica, il capolavoro di Pablo Picasso, esposto per la prima volta all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1937.
Prima di raccontarti le 9 opere da non perdere al Reina Sofia, se in questo momento ti trovi a Madrid o stai pianificando il viaggio nella capitale spagnola, ti consiglio di acquistare l’Art Walk Pass. Questa “card” ti permetterà di visitare con un solo biglietto il Museo del Prado, il Thussen-Bornemisza e ovviamente il museo Reina Sofia, risparmiando sul costo dei singoli biglietti.
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Ma ora basta con le chiacchiere. Qui sotto ti racconto cosa vedere al Reina Sofia e le 9 opere che mi sono piaciute di più.
Si parte!
Indice degli argomenti
1 – Guernica di Picasso al Museo Reina Sofia
L’opera più celebre del museo Reina Sofia è sicuramente il monumentale dipinto di Picasso “Guernica”. Quest’enorme opera di 3.50 metri per 7.75 è forse la tela più grande che abbia mai visto. Probabilmente avrai già avuto modo di osservarla su un libro di testo o in alcune riproduzioni, ma ti assicuro che ritrovarsela difronte sarà un’esperienza davvero impressionante.
Guernica fu realizzata da Picasso in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, e occupa tutta la sala 6 del museo Reina Sofia. Nonostante la grandezza della stanza, preparati a dover lottare con decine di teste che ti renderanno la vista del dipinto davvero difficoltosa.
Ma cosa rappresenta la Guernica?
Questo quadro è un manifesto politico e sociale contro la guerra, contro i regimi fascisti oltre che un grido disperato dell’umanità. In particolare è un fermo immagine del bombardamento della città di Guernica, ad opera dei nazisti, nel 1937 quando Italia e Germania appoggiarono il governo di Franco contro i repubblicani nella guerra civile spagnola. Per questo inviarono aiuti bellici tra cui la Legione Condor, che bombardò la città il 26 aprile.
L’evento suscitò moltissimo scalpore e spavento sia perché i bombardamenti aerei non si erano ancora mai visti ma soprattutto perché la città non era in zona di guerra. Tra i morti si contarono soprattutto donne e bambini.
Nel rappresentare la tragedia del bombardamento di Guernica, Picasso decise di utilizzare soltanto tinte scure, neri e grigi. I personaggi sono scomposti, disperati urlanti. Persino gli animali, come il toro ed il cavallo, sono agonizzanti.
Fuoco, palazzi distrutti, violenza, furore e paura, tutto questo ti verrà trasmesso con una potenza incredibile guardando la Guernica di Picasso.
In mezzo a tutta queste atrocità tuttavia l’artista non dimentica di lasciare un messaggio di speranza: se fai attenzione potrai scorgere un fiore che nasce da una spada spezzata. L’intento di Picasso era quello di far riflettere le potenze mondiali sull’atrocità della guerra affinché una cosa del genere non dovesse succedere mai più.
Insomma, l’augurio di Picasso per il futuro.
2 – Ragazza alla finestra di Dali
Nutro una grande passione per il surrealismo e per Salvador Dali che ho potuto scoprire anche al bellissimo Espace Dali a Montmartre. Al museo Reina Sofia ci sono diversi capolavori dell’artista, ma “la ragazza alla finestra” mi ha colpita particolarmente.
Fu realizzato nel 1925 nella casa al mare dell’artista a Cadaquès: la modella era sua sorella Ana Maria che all’epoca aveva appena 17 anni. La giovane é ritratta di spalle mentre osserva il paesaggio all’esterno della finestra: il colore predominante é l’azzurro, ripreso dal vestito della ragazza, dal mare e dalle tende.
Il contrasto tra l’interno e l’esterno, le linee del parquet e della finestra aperta, porteranno il tuo sguardo oltre la cornice della finestra, verso le barche ed il paesaggio sullo sfondo. La sensazione è quella di trovarsi nella stanza insieme a Dali e sua sorella a guardare fuori. Sembra quasi di sentire i rumori attuti provenire dalla spiaggia mentre in casa regna un silenzio pigro della giornata d’estate.
Se fai caso ai particolari, noterai che ci sono diverse cose interessanti.
Oltre ad essere un “quadro nel quadro”, nell’anta destra della finestra potrai notare in ulteriore riflesso del panorama incorniciato tra le assi di legno.
Abituata alle opere “stravaganti” di Dali non mi aspettavo proprio un quadro del genere al Reina Sofia.
3 – Man Ray: Indistructible object
Un metronomo, la foto di un occhio ed un titolo un po’ strano: ecco un’opera in pieno stile dadaista.
Questa scultura fa parte della produzione “ready made” lanciata da Marcel Duchamps, in cui oggetti di uso comune “diventano” opere d’arte perché l’artista le carica di un significato nuovo, modificandone il ruolo.
Quest’opera fu creata nel 1923 con il titolo “Object to be destroyed” cioè “oggetto da distruggere”.
L’artista lo aveva creato per regolare le sue pennellate sul ritmo del metronomo come fanno i musicisti. Inoltre aveva dichiarato che, siccome ogni pittore ha bisogno di un pubblico, vi aveva attaccato l’occhio della sua ex fidanzata per avere l’impressione di essere osservato.
Man Ray ha perfino lasciato alcune istruzioni per la fabbricazione e per la distruzione:
“Ritagliare l’occhio da una fotografia di una persona che è stata amata ma che non si fa più vedere. Attaccare l’occhio al pendolo di un metronomo e regolare il peso per ottenere il tempo desiderato. Continuare fino al limite di sopportazione. Con un martello ben impugnato, cercare di distruggerlo in un colpo solo”.
Fu nel 1957 che un gruppo di studenti, i Jarivistes, decisero di prendere in parola l’artista e di distruggere l’opera.
Varie copie furono in seguito realizzate con il nome “indistructible object” ossia “oggetto indistruttibile” a significare che il messaggio dell’arte non passa solo per l’oggetto fisico, ma è qualcosa di immortale che non può essere distrutto.
Il metronomo del Reina Sofia fu creato più tardi, infatti l’occhio non è una vera e propria foto ma si apre e si chiude. Dopo un secolo fa ancora riflettere sul ruolo dell’arte, dell’artista e delle avanguardie.
4 – Il Grande Masturbatore di Dalì
Come puoi facilmente intuire dal nome dell’opera, in questo quadro Dali mette l’accento sul tema dell’erotismo e della sensualità. I riferimenti fallici sono infatti evidenti nel mezzo busto dell’uomo in alto a destra ma anche nel pistillo della calla e nella lingua “eretta” del leone in primo piano.
Ma cosa rappresenta questo quadro?
Forse non ci avrai fatto caso ma la figura in giallo non è altro che un autoritratto dell’artista posizionato in orizzontale. Nella sua bocca sembra avvenire una sorta di metamorfosi, da cui viene fuori il mezzo busto di una donna che richiama un atto di fellatio. La donna è posizionata proprio davanti ai genitali di un uomo creando un contrasto con il titolo che parla di masturbazione creando un’ambiguità tra titolo e rappresentazione che rende il tutto ancora più onirico.
Ma in questo dipinto del Reina Sofia c’è di più!
Puoi notare infatti tutti gli elementi che caratterizzano le opere di Dali, a partire dai paesaggi desertici tipici della sua infanzia , fino ad un primo esperimento di strutture molli. É presente perfino il tema della morte, evidenziato dal ventre in decomposizione della cavalletta ricoperto di formiche.
La scena è ovviamente irreale e nulla è quello che sembra ma la cosa che stupisce di quest’opera del Reina Sofia è il grande senso di equilibrio e di armonia tra gli elementi.
L’opera è interessante anche per la sua storia!
La donna rappresentata è infatti Gala, musa e amante dell’artista nonché figura molto importante per la sua carriera e per il suo successo. Dali dipinse questo quadro nel 1929 proprio dopo aver trascorso alcuni giorni con la donna e suo marito, insieme ad altri esponenti del movimento surrealista.
Tra i due scattò subito una fortissima attrazione che si trasformò ben presto in un rapporto fatto di eccessi, amore e estrema creatività, durato ben 53 anni.
5 – Donna in blu di Picasso
La donna in blu di Picasso è una delle opere appartenenti al periodo blu dell’artista. É state realizzata dal pittore spagnolo nel 1901, in occasione dell’Esposizione delle Belle Arti di Madrid ed è probabilmente ispirato ad un’opera di Velazquez in cui è ritratta la Regina Maria d’Austria.
Il dipinto rientra in una serie di opere in cui Pablo Picasso sperimenta tutte le possibili tonalità e gradazioni del colore blu. La donna rappresentata ha un atteggiamento particolarmente “scontroso” e austero ma anche carnevalesco: il vestito sembra infatti eccessivamente sfarzoso così come l’acconciatura dei capelli ed il trucco pesante sulle guence.
Anche l’espressione della donna non è scelta a caso. Sembra infatti che l’artista abbia voluto rappresentare con questo quadro un’aspra critica verso l’ipocrisia ed il conformismo della borghesia
Ecco una curiosità su questo quadro.
La donna in Blu del Reina sofia fu una delle più cocenti delusioni per Picasso poiché rimase invenduta anche dopo essere stata mostrata all’Esposizione delle Belle Arti di Madrid. Oltre a non essere stata apprezzata dal pubblico, il dipinto venne anche fortemente stroncato dalla critica.
6 – Uomo con pipa di Mirò
L’uomo con pipa del Reina Sofia è una delle opere che Mirò realizzò durante il soggiorno a Parigi nel 1925 ed è anche una delle opere che lo avvicina maggiormente alla poetica surrealista.
Forse non ne eri a conoscenza ma Mirò non amava particolarmente la pittura convenzionale e questa sua avversione è particolarmente evidente in questo quadro, in cui la figura rappresentata è decisamente priva di dettagli.
L’opera è talmente poco delineata che ti sembrerà di ritrovarti difronte ad uno schizzo appena abbozzato e non ad un quadro finito. La figura dell’uomo è spettrale e totalmente priva di profondità tanto da risultare quasi inquietante.
Insomma un ritratto surreale che si apre a diverse chiavi di lettura, ma che mette in evidenza l’unicità dell’arte di Mirò.
7 – La Caduta di Barcellona di Le Corbusier
La Guernica di Picasso non è stata la sola opera ispirata alla guerra civile spagnola. La “Caduta di Barcellona” di Le Corbusier è infatti stato dipinto nello stesso periodo e anch’esso in seguito alla notizia del bombardamento della città catalana.
In realtà questo quadro fa parte di una “trilogia” in cui l’artista rappresenta alcune scene ispirate alla guerra civile spagnola e alla violenza delle truppe di Franco nella repressione degli avversari.
L’opera mette in evidenza la forza distruttrice della guerra. Il messaggio viene infatti lanciato attraverso la scomposizione dei corpi mentre la rappresentazione della paura è ben visibile sui volti stilizzati dei personaggi.
8 – Tronco decagonal di Gego
Della sezione più contemporanea, nel senso proprio del termine, mi ha colpita una delle creazioni di Gego. Quest’artista venuezeliana ha realizzato incredibili sculture geometriche come il “Tronco decagonal n.º 4“. La sua idea di “Disegnare senza carta” è ben rappresentata da questa scultura, in cui lo spazio è l’opera e la scultura non fa altro che occuparlo in “negativo”.
La scultura quindi non sarebbe la struttura metallica da lei realizzata, ma lo spazio che viene scolpito grazie ad essa.
La fragilità dei materiali scelti causa una mutevole e sempre diversa quantità di ombra anche rispetto alle condizioni dell’ambiente, e anche questo fa parte dell’opera d’arte. Trovo sia un concetto affascinante ed alquanto interessante, che capovolge totalmente l’idea di scultura che abbiamo.
Tu cosa ne pensi?
9 – La propaganda e la critica al regime franchista
Ok, non si tratta di un’opera non è una sola rappresentazione, ma mi sono molto piaciute alcune sale in cui sono messe in contrapposizione la propaganda franchista e la satira contro il regime.
Queste opere satiriche sono state realizzate dai rivoluzionari durante la guerra civile, e sono esposte accanto ai manifesti politici dell’epoca proprio per sottolineare le differenze delle visioni politiche nella Spagna di quegli anni.
Il dolore di una guerra di questo genere e la terribile repressione che seguì la sua fine nel 1939, sono rappresentati da foto, oggetti, disegni, giornali e molto altro.
Ti consiglio di prenderti tutto il tempo che serve per ammirare questi documenti e riflettere sulla fortuna che abbiamo di vivere in democrazia e non sotto regimi autoritari.
É molto belle vedere come l’arte sia ancora in grado di far riflettere e lanciare messaggi ai popoli.
Informazioni pratiche sul Reina Sofia di Madrid
A questo punto ti starai chiedendo quanto costa il biglietto d’ingresso per il museo Reina Sofia.
Il biglietto costa 10 euro ma se hai intenzione di visitare anche il Museo del Prado e il Thussen-Bornemisza, ti consiglio di guardare l’Art Walk Pass che ti permetterà di visitare con un solo biglietto i 3 musei risparmiando sul prezzo.
Oltre alle opere che ti ho citato, devi sapere che il Reina Sofia è diviso in tre grandi sezioni:
- “1900-1945. L’irruzione del XX secolo: utopie e conflitti”
- “1945-1968. La guerra è finita? Arte per un mondo diviso”
- “1962-1982. Dalla rivolta alla post-modernità”.
Essendo incentrato sull’arte del XX e XI secolo, la storia recente della Spagna e dell’Europa sono intimamente legate alle opere esposte. Ti consiglio di visitare questo museo anche per scoprire di più sulla storia della Spagna.
L’unica nota negativa è che ho trovato il percorso espositivo alquanto caotico e poco chiaro.
Bisogno d’aiuto?
Personalmente ho trovato il museo un po’ dispersivo, sia per la grandezza dell’edificio sia per la disposizione delle sale.
Stai programmando di visitare Madrid e hai bisogno di qualche altro consiglio?
Se stai cercando un hotel a Madrid, vuoi prenotare alcune attività o biglietti, scrivimi pure nei commenti il budget che hai a disposizione e le date a cui sei interessato.
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Una risposta
ciao, sono sono Michela vorrei andare a madrid prossima settimana con mio marito e mio figlio di 13 anni. vorrei vedere qualcosa del mureo reina sofia ma mi sapresti dire su quali sale puntare per vedere i dipinti di Picasso Dalì e Mirò? hai altri consigli da darmi al di fuori del museo? Qualcosa di interessante per mio figlio… grazie