Santa Maria del Popolo a Roma: grandi capolavori e un passato oscuro

Se stai facendo un tour nel centro storico di Roma avrai sicuramente pensato di passeggiare lungo via del Corso e raggiungere piazza del Popolo. Questa importantissima piazza di Roma si trova infatti dall’altro lato rispetto al Colosseo e all’Altare della Patria e ospita alcune dei monumenti più belli di Roma, tra cui la bellissima chiesa di Santa Maria del Popolo.

Quasi nessuno ne è a conoscenza, ma Santa Maria del Popolo è stata costruita su un terreno molto particolare, uno dei luoghi più macabri di Roma.

Devi sapere che proprio qui, prima della chiesa, sorgeva l’antica tomba dell’imperatore Nerone il più grande persecutore dei cristiani. Tutto intorno vi era un boschetto di pioppi che si diceva fosse infestato di spiriti maligni. Secondo le superstizioni popolari, in questo bosco, sempre sorvolato da neri corvi, si riunivano perfino streghe e fantasmi.

Pensa che la popolazione di Roma era talmente preoccupata che verso il 1100 l’intera zona fu esorcizzata e poi sistemata: gli alberi vennero tagliati e vi fu eretta una prima cappella, seguita da una vera e propria chiesa nel 1227.

Secondo alcuni, perfino i materiali per la chiesa furono acquistati grazie alle elargizioni del popolo romano, da cui il nome della chiesa. Secondo altri invece il nome Santa Maria del Popolo e piazza del Popolo deriverebbero proprio da quell’antico boschetto di pioppi (in latino populus). Se così fosse, la chiesa sarebbe Santa Maria del Pioppo e non del Popolo.

Strano, non è vero?

Beh, qualunque sia il suo vero nome, all’interno di questa chiesa di Roma sono oggi conservati alcuni capolavori inestimabili di dei più importanti artisti italiani e perfino un’antica icona bizantina.

Ti va di saperne di più?

Si parte!

Tour e attività da fare vicino Piazza del Popolo

Piazza del Popolo in origine

Se queste informazioni su Piazza del Popolo ti hanno stupito, devi sapere che questa zona di Roma ha anche una lunga e macabra tradizione. Proprio qui, infatti, sino alla metà dell’800 avvenivano le esecuzioni capitali. In più, perfino il famoso “muro torto” che costeggia la piazza, fu a lungo considerato demoniaco per la sua forma “torta” appunto.

E la chiesa di Santa Maria del Popolo?

Nonostante sia stata una prima cappella già in epoca precedente, la chiesa di Santa Maria del Popolo fu successivamente ristrutturata in forme rinascimentali nel tardo ‘400 e poi barocche nel 1650 circa che l’hanno trasformata nell’edificio che puoi vedere ancora oggi.

Pensa che al suo interno hanno lavorato alcuni tra i più importanti artisti e archietti della storia dell’arte italiana, tra cui Raffaello, Bernini, Caravaggio e anche Carracci.

Continua a leggere per scoprire i capolavori che hanno lasciato in Santa Maria del Popolo!

Tomba nella cappella Chigi

La cappella Cerasi: due capolavori di Caravaggio e uno di Carracci

Nella cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo sono conservate tre incredibili tele, tutte conservate all’interno del transetto a sinistra dell’altare maggiore.

Queste opere sono di due grandi artisti coevi ma diversissimi, Caravaggio e Annibale Carracci.

Sulle pareti destra e sinistra troverai raffigurati i due fondatori fondatori della chiesa cattolica in due momenti topici della loro vita. I dipinti sono la “vocazione di San Paolo” ed il “martirio di San Pietro”, entrambe opera di Caravaggio.

Nella vocazione, San Paolo è rappresentato ad occhi chiusi, caduto da cavallo, nell’atto di ricevere la visione di Dio che gli consentirà poi di convertirsi e compiere la sua missione. Il giovane soldato, incredulo, ha le braccia spalancate e quasi arretra. La maestria di Caravaggio, come al solito, è tutta nell’utilizzo della luca che è tutta sul suo corpo del Santo e non si notano il servo ed il cavallo che fanno da cornice al miracolo. Il cavallo non schiaccia Paolo proprio per intervento divino, infatti è ritratto con la zampa sollevata, mentre guarda il suo padrone.

Nel martirio di San Pietro, invece, Caravaggio dà sfoggio del suo crudo realismo. La luce è tutta concentrata sul santo che sta per essere crocifisso a testa in giù. I suoi carnefici non hanno volto e sono ritratti nell’atto di tirare su la croce, in un complesso sistema di spinte e trazioni. Da notare ancora una volta i piedi sporchi di uno di loro in primo piano. Caravaggio infatti prendeva come modelli persone del popolo e le ritraeva, a volte con grande scandalo, in tutto il loro realismo anche nei particolari più sordidi.

E la terza tela?

Tra questi due capolavori vi è anche l’assunzione della Vergine di Annibale Carracci. La Madonna esce vittoriosa dal sepolcro sorretta da angioletti che la portano verso il cielo. I due principi degli apostoli, Pietro e Paolo, assistono sorpresi all’evento e quasi spaventati dall’improvvisa ascensione della Vergine.

Ma se pensi che queste 3 opere siano le sole ad essere custodite in Santa Maria del Popolo, ti sbagli di grosso.

Ecco perché!

martirio di san pietro a santa maria del popolo a roma

assunzione della Vergine di Annibale Carracci

vocazione di San Paolo in santa maria del popolo

La cappella Chigi: il genio di Raffaello e le forme di Bernini

La cappella Chigi, lungo la navata sinistra, fu progettata da Raffaello. Fu lui a disegnare la decorazione a mosaico della cupola che fu eseguita da Luigi De Pace. Raffaello ha pensato di realizzare le tombe Chigi in Santa Maria del Popolo come simboli di eternità, resurrezione dell’anima, e simbolo della trinità.

Inseguito la appella fu sistemata da Bernini che la arricchì con due splendide sculture: la celebre Abacuc e l’angelo e la splendida Daniele e il leone. La statua con il profeta Abacuc è particolarmente teatrale, con l’angelo che chiede al profeta di soccorrere Daniele che si trova nella fossa con i leoni. Le due statue infatti fanno parte della stessa narrazione.

Sul pavimento vi è una tarsia rappresentante la morte alata. Tutti i lettori di Angeli e Demoni la ricorderanno ma in realtà fu ideata da Bernini con la scritta Mors ad caelos, per comporre, con le lettere maiuscole, la date di esecuzione dell’opera: MDCL cioè 1650.

Abacuc e l’angelo nella cappella chigi

Un’icona dipinta da San Luca in persona

Sull’altare maggiore di Santa Maria del Popolo vi è anche una delle icone bizantine più belle di Roma. Attribuita addirittura a San Luca, quest’icona fu portata dal Laterano a Santa Maria del popolo verso il 1231 da Papa Gregorio IX.

Fu molto imitata in epoca rinascimentale e anche successivamente, ma forse è essa stessa una copia di una precedente icona bizantina.

Probabilmente non lo sapremo mai.

Tra le chiese più belle di Roma

Insomma, Santa Maria del Popolo è una delle chiese più belle di Roma e di notevole importanza storica.

Nonostante questo è forse quella meno conosciuta e meno visitata dai turisti. In pochi infatti sono a conoscenza dei tesori che nasconde e quindi passa in sordina rispetto alla vicinissima piazza del popolo, piazza di Spagna o una passeggiata sul Pincio

Tu cosa ne pensi? Sai mai entrato in questa bellissima chiesa di Roma?

Interno di Santa Maria del Popolo

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Elisa

Elisa

Ciao, io sono Elisa! Sono una storica dell’arte e travel blogger. Ho uno spirito nomade e adoro viaggiare per scoprire posti nuovi, scrivere e vivere nuove esperienze! Dal 2012 ho creato arttrip.it per condividere le mie esperienze di viaggio con tutti voi. Foto scattate con Panasonic GH5

7 risposte

  1. Vorrei notizie su chi ha costruito l’altare maggiore della Chiesa, perchè al mio paese,Vallerano VT vi è il Santuario della Madonna del Ruscello con un altare simile.
    Grazie anticipatamente
    Gianni narduzzi

  2. Grazie nata a Roma non ho mai avuto il piacere di visitare questa chiesa grazie mille di avermi dato l’opportunità di conoscere la sua storia . grazie mille.

  3. Lettura interessante ed avvincente.
    All’improvvisi mi accirgo che è finito il racconto e ci rimango male. Continuerai, vero? Grazie

    1. Ciao Giuseppe, ci sono tanti altri approfondimenti su altre opere! Cerco sempre di non stancare troppo i lettori… grazie di aver letto!

  4. Esauriente e ben fatta la parte su Bernini e la chiesa di Santa Maria del Popolo, brava (e bella) complimenti.

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