Giardino Giapponese di Parigi: scopri il messaggio nascosto tra i fiori

Il giardino Giapponese di Parigi è dedicato ad Albert Kahn.

Questo luogo non è soltanto uno dei numerosi spazi verdi della capitale francese, ma un piccolo angolo di paradiso costruito in nome della pace e dell’interculturalità.

Come per la bellissima Basilica di Saint Denis, questo è il posto ideale se vuoi fuggire dai soliti luoghi turistici di Parigi ed allontanarti dal centro storico.

Il giardino Giapponese di Parigi non è molto grande ma è l’ideale per fare una passeggiata quando la primavera inizia a far capolino nei freddi giorni invernali. Io ho avuto la fortuna di visitarlo proprio in questo periodo e sono rimasta davvero stupida dai colori e dai profumi che ti avvolgono mentre passeggi.

Inutile dire che, come anche il roseto di Bagatelle, anche il giardino Albert Kahn è curato fin nei minimi particolari.

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Scopri come la natura può abbattere le barriere create dall’uomo.

Si parte!

Cose da fare a Parigi

Pagine giardino albert kahn

Perché visitare il giardino Giapponese di Parigi

Il giardino Giapponese di Parigi non è grande come i Giardini Lussemburgo, ne ricco di fiori come il più famoso Roseto di Bagattelle, ma merita assolutamente di essere visitato per due ragioni fondamentali.

La prima è per l’estrema cura e bellezza delle piante e dei fiori che hanno qui la loro dimora. La seconda è per il bellissimo messaggio filantropico che il suo fondatore voleva trasmettere ai posteri con la sua costruzione.

Ma di cosa si tratta?

Il proposito di Albert Kahn era di creare uno spazio in cui le culture del mondo potessero fondersi e scivolare dolcemente le une nelle altre, grazie all’arte del giardinaggio.

Per questo motivo la passeggiata si snoda partendo da un tipico giardino giapponese, per poi attraversare un giardino francese, uno inglese, un giardino giapponese moderno e due piccole foreste.

Rose canine al giardino albert kahn

Il percorso all’interno del Giardino Albert Kahn

Il giardino Giapponese di Parigi è molto ricco di particolari!

Si passa da un giardino di rose ad un laghetto in cui fioriscono ninfee, da un ponte giapponese agli alberi “blu” della foresta, da casette giapponesi ad una grande serra in vetro.

Per me è stato bellissimo vedere come le culture possano dialogare tramite la natura!

Il passaggio da una sezione all’altra del giardino infatti non avviene in maniera repentina ma sembra un lento e naturale evolversi di piante e fiori. Come se le piante e le culture potessero fondersi le una con le altre.

Io l’ho trovato un messaggio di forte ispirazione per abbatte i confini istituiti dall’uomo.

Giardino giapponese di Parigi particolare delle ninfee

Come arrivare al Giardino Giapponese di Parigi

Dal centro di Parigi puoi raggiunge il giardino Giapponese con la metro 10, scendendo al capolinea di Boulogne Pont de Saint Cloud e seguendo poi le indicazioni.

Perdersi è quasi impossibile!

Il prezzo del biglietto per l’ingresso è di 5 euro ma soltanto nella stagione della fioritura dei ciliegi. In questo periodo dell’anno c’è una lunga fila ed il giardino è particolarmente affollato ma ne vale davvero la pena.

Il resto dell’anno dipende dalle stagioni e dalle fioriture, ma durante il week end c’è sempre una certa affluenza.

Se ti stai chiedendo se si possono fare pic-nic all’interno del giardino Giapponese, la risposta purtroppo è no e non si può neanche entrare con i passeggini, ma il guardaroba è gratuito.

Sei un amante dei fiori come me?

Sono sicura che te ne innamorerai!

Giardino giapponese di Parigi particolare delle rose rosse

Bisogno d’aiuto?

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Se vuoi prenotare un hotel, alcune attività o biglietti, scrivimi pure nei commenti il budget che hai a disposizione e le date a cui sei interessato.

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Giardino giapponese di Parigi particolare dei fiori

Giardino giapponese di Parigi particolare dei fiori

Giardino giapponese di Parigi

Elisa

Elisa

Ciao, io sono Elisa! Sono una storica dell’arte e travel blogger. Ho uno spirito nomade e adoro viaggiare per scoprire posti nuovi, scrivere e vivere nuove esperienze! Dal 2012 ho creato arttrip.it per condividere le mie esperienze di viaggio con tutti voi. Foto scattate con Panasonic GH5

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