Eugène Delacroix è stato uno dei più grandi pittori del Romanticismo francese. I temi dei suoi dipinti sono la politica, il fascino dell’esotico ed il racconto del mito.
È considerato un vero maestro nell’uso del colore, impiegato con lo scopo di mettere in risalto i movimenti e la drammaticità della scena. Le opere di Delacroix sono fatte di pennellate intense e nervose proprio per evidenziare le figure e le loro turbinose e dinamiche azioni.
Forse non lo sapevi ma stile di Delacroix si basa su uno studio critico e attento.
Al centro c’è l’esaltazione e l’accostamento delle tinte secondo la teoria del contrasto luministico. Questa tecnica prevedeva l’uso di colori primari puri e dei loro complementari in modo da ottenere un forte contrasto tra luce e ombra. La sua arte si distingue chiaramente da quella di Ingres, il suo principale rivale, che invece era ancora legato al neoclassicismo e ricercava la perfezione e la definizione dei contorni.
Ma dove sono le sue opere più belle?
Essendo uno dei principali pittori francesi, le sue opere più belle e più famose si trovano ovviamente al Louvre. Qui troverai infatti il bellissimo dipinto raffigurante “La libertà che guida il popolo” ma anche “Dante e Virgilio che scendono all’inferno” e moltissimi altri.
Se ti trovi a Parigi e vuoi scoprire le opere di Delacroix, io ti consiglio di acquistare il biglietto salta fila per il Museo del Louvre. Sicuramente anche tu avrai notato le interminabili file all’ingresso del museo, in particolare presso la piramide. Bene, se vuoi risparmiare moltissimo tempo e dedicarlo alla visita di Parigi, qui puoi trovare il biglietto d’ingresso. Te lo consiglio.
Ma ora basta con i preamboli!
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Si parte!
Indice degli argomenti
Cose da fare a Parigi
Delacroix: periodo storico e biografia
Eugène Delacroix nacque il 26 aprile 1798 in una località vicino Parigi. Sua madre era figlia di un ricco commerciante e aveva sposato Charles-François Delacroix, un importante avvocato con una fiorente carriera politica all’interno del Direttorio.
Pur partendo da condizioni sociali molto avvantaggiata, l’infanzia di Delacroix non fu affatto semplice!
A soli 8 anni perse il padre e la famiglia si trasferì a Parigi dove Delacroix frequentò il liceo imperiale ed iniziò ad approfondire lo studio per le materie artistiche. Abbandonati gli studi, decise di coltivare il suo talento artistico come autodidatta studiando i capolavori conservati al Louvre. I pittori che lo influenzarono di più furono soprattutto Michelangelo, Raffaello e Tiziano.
Una delle esperienze più significative della vita di Delacroix fu l’incontro e la successiva amicizia con il pittore francese Théodore Géricault, incontrato all’Ecole des Beaux-Arts. Delacroix rimase talmente colpito dalla “Zattera della Medusa” che, non solo posò per la sua realizzazione, ma rese omaggio all’opera con “la barca di Dante” del 1822.
Scriveva a proposito del dipinto:
“Géricault mi permise di vedere La zattera della Medusa quando ancora ci stava lavorando. Fece una tremenda impressione su di me tanto che quando uscii dal suo studio cominciai a correre come un pazzo e non mi fermai finché non raggiunsi la mia stanza”.
Tra le esperienze più formative per lo sviluppo delle sue opere, Delacroix fece numerosi viaggi in Africa settentrionale e nell’Europa meridionale, dove rimase incredibilmente affascinato dalle diverse culture.
La sua vivace intelligenza lo portò infatti ad indagare gli usi e i costumi locali, spingendolo persino all’interno di un harem, che riprodurrà in “ragazze di Algeri”.
Inoltre la sua passione per l’oriente fu alimentata dalla sua vasta cultura letteraria.
Opere e riconoscimenti
Per la sua prima commissione pubblica Delacroix dipinse la “Vergine delle messi” per la chiesa di Orcemont e, successivamente, la “Vergine del Sacro Cuore” per il vescovado di Nantes.
Ma è proprio con “La barca di Dante” che Delacroix venne ufficialmente ammesso per la prima volta al Salon di Parigi. Nonostante l’opera avesse suscitato un forte scalpore, e diviso la critica, venne acquistata dallo Stato Francese ed è oggi custodita all’interno del Louvre di Parigi.
Ma se conosci un minimo questo artista, saprai sicuramente che l’opera più famosa è un’altra!
Il vero capolavoro dell’arte di Delacroix è rappresentato infatti da “La Libertà che guida il popolo” del 1830. Il quadro non solo venne esposto al Salon ma l’artista ricevette addirittura la Legione d’Onore.
La fama di Delacroix crebbe talmente tanto che all’artista venne commissionato l’affresco della Galleria di Apollo al Louvre e perfino le pitture del Salone della Pace all’Hôtel de la Ville. Ma la produzione artistica di questo genio dell’arte romantica è enorme. Alla sua morte, avvenuta Parigi il 13 agosto 1863, vennero ritrovati centinaia di dipinti e migliaia di disegni preparatori.
Nonostante il successo e la fiorente carriera artistica, Delacroix visse una vita quasi in completa solitudine e non si sposò mai. Circondato da alcuni degli artisti più importanti della sua epoca, ebbe una grandissima influenza anche sugli artisti delle generazioni successive proprio per il suo stile e l’uso del colore.
Delacroix: la Libertà guida il popolo
“La libertà che guida il popolo” di Delacroix fu ispirato dai moti rivoluzionari del 1830, quando i parigini insorsero contro le politiche autoritarie di Carlo X di Borbone. Durante le tre gloriose giornate tra il 27 e il 29 luglio, Parigi alzò barricate e combatté contro le guardie del re, fino a costringerlo a revocare le riforme e ad abdicare.
“La libertà che guida il popolo” rappresenta una donna, Marianne, che avanza incitando la folla e sventolando il tricolore.
La donna è il simbolo della Libertà: mostra il seno nudo e indossa il cappello frigio, simbolo della rivoluzione del 1789. In una mano porta la bandiera francese e con l’altra una baionetta simbolo della lotta per la libertà.
Intorno a lei sono rappresentate tutte le classi sociali: un ragazzino con le pistole, rappresenta il coraggio dei giovani, un manovale che incede dietro ad un ricco signore con il cappello simboleggiano la classe operaia e borghesia.
Da un punto di vista compositivo, l’opera di Delacroix si ispira chiaramente a “la zattera della medusa” dell’amico Gèricault. La struttura piramidale è molto simile, così come la drammaticità dei corpi in primo piano. Da notare anche il particolare del piede con il calzino parzialmente sfilato, chiara citazione del dipinto dell’altro pittore.
Non a caso, al Louvre, queste due splendide tele sono esposte a poca distanza l’una dall’altra!
Contesto storico
Delacroix fu sempre circondato da grandi artisti o da persone influenti della sua epoca. Pensa che il maestro di Eugène Delacroix fu Guèrin, un importante esponente del neoclassicismo.
Oltre a l’amico Géricault, Delacroix iniziò a frequentare assiduamente anche i poeti romantici tra cui Hugo, Stendhal e Dumas. Appassionato di letteratura, studiò assiduamente ai testi classici di Dante, Shakespeare, Goethe e soprattutto Byron. Proprio da uno dei suoi libri si ispirò per il quadro “morte di Sardanapalo”.
Nella maturità si avvicinò molto alla musica classica frequentando Chopin e la drammaturga e scrittrice George Sand (pseudonimo di Amandine Dupin).
Uno dei pittori che stimò maggiormente fu Constable, da cui trasse l’ispirazione per l’uso del colore. Grazie ai suoi taccuini e diari di viaggio, pieni di schizzi e acquerelli, sappiamo molto anche della sua vita. “Constable mi fa un gran bene” annotò durante un soggiorno in Inghilterra.
Maturità e morte di Delacroix
Come spesso accade nel campo dell’arte, la bravura di Delacroix fu riconosciuta solo in tarda età, quando gli furono commissionati degli importanti cicli di affreschi al Luxembourg, sede del Senato francese, a Saint-Sulpice, al Louvre e a Palais Borbon.
Il lavoro lo affaticò molto fisicamente, tuttavia non smise mai di dipingere sino alla sua morte, il 13 agosto 1863.
Oggi la tomba di Delacroix si trova al al cimitero Père Lachaise di Parigi così come quella del suo amico Géricault.
Commenti su Delacroix
Delacroix fu uno dei più grandi artisti del romanticismo francese e le sue opere continuano a parlarci dei suoi ideali di libertà e della sua vasta cultura.
Tu cosa ne pensi? Quel è la tua opera preferita?
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