La scuola di Atene: tutte le curiosità su quest’opera senza tempo e con un pizzico di ironia

Il famoso affresco “la scuola di Atene” di Raffaello è uno dei capolavori più conosciuti del rinascimento italiano. Si tratta di una delle opere più iconiche di questo periodo e segna un netto passaggio tra l’arte Medievale e quella Rinascimentale.

Si perché mentre durante il Medioevo la religione era sempre al centro delle scene rappresentate, durante il Rinascimento si iniziano a porre le basi per una produzione artistica più incentrata sull’uomo laico. La scuola di Atene di Raffaello è uno dei massimi esempi di questo passaggio. L’opera simboleggia la riscoperta dei testi classici, greci e latini, come a voler fare un paragone tra gli intellettuali dell’epoca e quelli del passato.

Ma la Scuola di Atene nasconde anche moltissime curiosità!

Si perché nell’eseguire quest’opera, Raffaello non si accontentò di prendere dei modelli ma utilizzò le fisionomie di alcuni dei personaggi più celebri della sua epoca e li traspose in chiave “filosofica” a seconda delle inclinazioni di ciascuno.

Ma che vuol dire?

Ora ti faccio un esempio!

Se vedi il personaggio di Euclide, questo viene rappresentato con le fattezze del suo grande amico Bramante, intento a tracciare un disegno geometrico in terra. Al centro, invece, Leonardo Da Vinci gioca il ruolo di Platone e, più in basso, un po’ isolato sulla sinistra, sotto le spoglie di Eraclito, troviamo Michelangelo Buonarroti.

Quest’ultimo è raffigurato in una posa piuttosto imbronciata e nell’atto di reggersi la testa con la mano, completamente estraneo a tutto ciò che gli è intorno.

Vuoi sapere perché?

Allora non ti resta che continuare a leggere e scoprire tutte le curiosità sulla scuola di Atene di Raffello.

Si parte!

La scuola di Atene: breve spiegazione dell’opera

Prima di avventurarci nelle curiosità di quest’opera meravigliosa, vorrei proporti una breve analisi dell’affresco. Come ti dicevo all’inizio, il tema principale de La scuola di Atene è la conoscenza dell’uomo, rappresentata sotto le vesti delle più importanti personalità classiche.

Ma perché proprio questo tema?

L’incarico arrivò a Raffaello proprio da parte del papa Giulio II che, molto semplicemente, voleva far ri-decorare le proprie stanze personali. L’idea di base era, ovviamente, l’esaltazione del papato e la cultura della chiesa cattolica come erede della civiltà latina e greca.

Ecco perché Raffaello realizza per il pontefice quattro grandi affreschi, che rappresentano le quattro sfere della conoscenza secondo la cultura umanistica, ovvero: la Teologia, la Filosofia, la Poesia e la Giurisprudenza.

Nell’affresco “la scuola di Atene“, Raffaello celebra quindi la conoscenza dell’uomo nella sua massima espressione. Tutta la scena sembra infatti incentrata in una grande discussione e tutti i personaggi sono rappresentati secondo il loro pensiero filosofico.

Se la osservi attentamente, l’opera è un’autentica materializzazione, in carne ed ossa, delle idee che più hanno influenzato la storia dell’uomo durante l’età classica. Solo per citare i più importanti, al centro potrai notare Platone ed Aristotele che indicano, uno il mondo delle idee, l’altro la realtà empirica. Alla loro sinistra si trova Socrate, con una tunica verde, intento a parlare con alcuni interlocutori. C’é poi Pitagora, nell’atto di scrivere su un libro e Euclide che sta facendo una dimostrazione con il compasso.

In tutto ci sono 58 personaggi, ed ovviamente l’opera è dedicata ad un pubblico colto, che poteva ben identificare i soggetti affrescati.

Ma non tutto è rappresentazione.

Infatti lo spazio in cui la Scuola di Atene è rappresentata è estremamente reale. Sembra infatti di trovarsi all’interno di un vero tempio, tanto che potrebbe essere essere ispirata ad alcuni progetti del Bramante per la nuova basilica di San Pietro.

La prospettiva geometrica è perfetta ed è incorniciata, sui due lati, dalle statue di Apollo e Minerva. Ovviamente anche la luce ed il colore sono utilizzati in modo perfetto da Raffaello e aiutano a dare un grande senso di armonia nonostante l’acceso dibattito rappresentato.

Continua a leggere per scoprire tutte le curiosità su la scuola di Atene…

la scuola di atene affresco

La scuola di Atene: Michelangelo dipinto come Eraclito

Come ti dicevo, ne “La scuola di Atene” si nascondono anche importanti curiosità e alcuni studiosi hanno perfino visto un’aperta critica di Raffaello nei confronti di Michelangelo che viene utilizzato come “modello” per la figura di Eraclito.

Eraclito era infatti definito fin dall’antichità come un filosofo “oscuro” e con un pensiero piuttosto criptico. Sua è la dottrina dei contrari, ossia lo scontro tra essenze opposte dell’essere e dei sentimenti che però hanno bisogno di convivere, fattori che ben si adattano allo spirito solitario ed enigmatico di Michelangelo.

Ma oltre all’aspetto “filosofico”, Raffaello mette in luce anche degli altri particolari!

Sappiamo infatti che il Buonarroti, proprio in quel periodo, stava realizzando il meraviglioso affresco della Cappella Sistina. Devi sapere che, pur essendo molto ricco per via delle commissioni che aveva ricevuto viveva molto poveramente. Si dice che non si togliesse mai gli stivali, neanche per dormire, e che li sfilasse solo quando doveva cambiarli con un paio nuovo. Insomma, li portava così a lungo che la pelle del piede rimaneva attaccata alla calzatura.

Non ti sembra che questa caratteristica sia particolarmente esaltata?

Se ci fai caso, su tutto l’affresco de la scuola di Atene, l’unico personaggio di cui si notano gli stivali (logori) in modo così evidente è proprio Eraclito / Michelangelo. In primo piano Raffaello ha dunque dipinto proprio gli stivali del suo antagonista, come ad evidenziare la puzza che emanavano. Inoltre, il modo in cui l’anatomia di questo personaggio è definita e dipinta richiama la pittura di Michelangelo stesso.

Raffaello quindi ha imitato la maniera di dipingere del suo rivale e, pur “omaggiandolo” di essere rappresentato in quest’opera importantissima, lo ha in qualche modo beffeggiato per il suo stile di vita troppo sobrio e per il suo isolamento dalla vita mondana.

Ma non è finita qui, perché nell’opera si nascondono molti altri personaggi famosi.

Michelangelo raffigurato come Eraclito

Leonardo da Vinci raffigurato come Platone

Esattamente al centro della scena, proprio sotto l’arco, si trovano quelli che erano considerati i due massi esponenti della filosofia greca: Platone e Aristotele. Se ci fai caso, la figura di Platone assomiglia moltissimo ad uno degli autoritratti di Leonardo Da Vinci: in mano ha il Timeo e con il dito indica il cielo.

In un solo gesto, Raffaello è riuscito a condensare l’idea di Platone / Leonardo per cui la filosofia è basata sul mondo delle idee trascendenti, il famoso Iperuranio, ma anche sulla ricerca del Bene.

Alla sua sinistra, in netta contrapposizione, si trova Aristotele, con il volto del meno noto Bastiano del Gallo. Egli distende invece il braccio verso il basso proprio ad indicare che la sua ricerca si è concentrata invece sul mondo reale.

È davvero sorprendente come ne “la scuola di Atene“, Raffaello sia riuscito a condensare con due gesti, all’apparenza così banali, due pensieri filosofici così complessi e agli antipodi.

particolare di platone e aristotele

Bramante raffigurato come Euclide e autoritratto di Raffaello

Nella parte destra de “la scuola di Atene” poi notare un piccolo gruppo di persone che si concentra intorno ad una figura che sta tracciando un cerchio con un compasso. Questi è Euclide (o Archimede) che sta enunciando un teorema basandosi proprio sulle figure geometriche.

Anche in questo caso il volto del matematico è preso in prestito da un personaggio famoso dell’epoca: si tratta di Bramante.

Proprio alle sue spalle, ed un po’ in disparte rispetto al gruppo di allievi, si trova invece l’autoritratto di Raffaello e quello dell’amico e collega Sodoma, che ha lavorato al dipinto sulla volta, oppure di Perugino, maestro di Raffaello.

euclide nella scuola di atene

L’unica donna nella Scuola di Atene

In un mondo quasi completamente dominato dal sesso maschile, Raffaello ha forse avuto l’audacia di rappresentare anche una donna.

Si tratta di una figura avvolta in una veste bianca che dovrebbe rappresentare la filosofa Ipazia. Oltre ad essere una delle quattro figure a rivolgere lo sguardo verso l’osservatore, questa figura è al centro di un acceso dibattito.

Si perché non esiste nessun testo che la identifichi sotto queste vesti e alcuni storici ritengono che il volto sia quello di Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino e nipote del papa Giulio II.

Insomma ad oggi il mistero resta ancora irrisolto.

Commenti

Insomma, ancora dopo più di 5 secoli questo capolavoro di Raffaello non solo affascina ma fa ancora discutere storici dell’arte e critici.

Tu cosa ne pensi?

Scrivimi qui sotto le tue impressioni o se vuoi che approfondisca alcuni aspetti de “la scuola di Atene

Elisa

Elisa

Ciao, io sono Elisa! Sono una storica dell’arte e travel blogger. Ho uno spirito nomade e adoro viaggiare per scoprire posti nuovi, scrivere e vivere nuove esperienze! Dal 2012 ho creato arttrip.it per condividere le mie esperienze di viaggio con tutti voi. Foto scattate con Panasonic GH5

9 risposte

  1. Michelangelo è l’ unico personaggio tormentato dell’ Eletta Schiera .
    Raffaello gli rende omaggio riconoscendolo grande scultore ( si appoggia sul marmo ) , ma non va
    oltre .
    Forse c’ è una sottile ironia nel vestirlo con gli stivali più che consunti .
    Tutti sapevano Michelangelo era più che ” Sobrio ” .
    Era Avaro , Avido ed Arido .
    Ricchissimo , prestava soldi ai parenti e , se questi erano tardi nel restituire la somma , li tempestava
    di lettere di sollecito .
    Morì lasciando al nipote Leonardo una casa men che modesta , ma anche un forziere pieno di monete d’ oro .
    Eleonora di Toledo , per comprare Palazzo Pitti , pagò una somma inferiore .
    Eppure con tutto ciò visse quasi come un Barbone .
    L’ Elegante , Raffinato , Bello , Piacevole , Affascinante Raffaello forse si è divertito a prendere
    in giro lo Scorbutico , Sciatto , Sporco , Spilorcio Michelangelo pur riconoscendolo sommo
    Scultore , ma niente più .

  2. perché Raffaello avrebbe dovuto dipingere Ipazia e dargli il volto di un uomo?
    secondo la cultura dell’epoca sarebbe accettato che una donna sieda tra gli uomini a loro pari?
    Le risposte le si trova sempre vedendo le cose alla luce di chi ha fatto l opera.

  3. Vi ringrazio per le curiosità e informazioni riportate è descritte relative ai veri personaggi nel capolavoro di Raffaello!! Siete molto preparati e non ho parole per ringraziarvi di cuore!!! Un abbraccione ???

  4. Federico Gonzaga è il bambino tutto ricco collocato sulla sinistra subito dietro Averroe ‘ il filosofo con il turbante.
    Aggiungo che non sono affatto d’accordo con il fine ironico : per Raffaello era un riconoscimento per il valore dei personaggi ad es. Bramante che lo aveva caldeggiato a Giulio II. Per me la volontà di individuare contrasti e prese in giro è più una proiezione del commentatore.

    1. Di certo Raffaello teneva in grande stima Michelangelo e chiaramente qualunque interpretazione a posteriori è una proiezione.

  5. Ho letto che nell ‘opera e’ ritratto Federico Gonzaga fanciullo, figlio di isabella d’ este ( cit.Maria Bellonci – “Lucrezia Borgia”.Qualcuno sa indicarlo,nel quadro? Grazie

    1. Ovviamente sono tutte supposizioni! Alcuni credono che sotto le spoglie di Ipazia possa aver ritratto una sua amante, di cui al momento però non ricordo il nome!

  6. Raffaello è Maestro, non tanto come Pittore, quanto come Discepolo della Sapienza, per questo può rappresentare Platone col volto di Leonardo da Vinci, Maestro di Verità. Hai maggior notizia di perchè Raffaello ha presentato, e a diritto, Ipazia (Hypatia) nella prestigiosa Scuola di Atene. Grazie Franco Napoletano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *