Piazza della Repubblica è una delle piazze più belle di Roma. Questa zona della città fu infatti costruita alla fine del XIX secolo, quando il re decise di trasformare Roma in una grande capitale moderna. L’idea era di dare alla città un aspetto molto più “alla moda” con grandi strade alberate e fontane monumentali su modello dei boulevards francesi.
Partendo con questo principio, si decise di iniziare la costruzione la grande fontana delle Naiadi, che poi sarebbe diventata una della più belle fontane di Roma. La fontana è un autentico capolavoro di Mario Rutelli, il bisnonno del’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, e si trova proprio al centro di Piazza della Repubblica.
Insomma, la storia di Piazza della Repubblica e della fontana delle Naiadi è quella di una città in pieno fermento ed in veloce trasformazione e, proprio per questo, ricchissima di aneddoti.
Eccone uno!
Forse non ne eri a conoscenza ma originariamente Piazza della Repubblica era chiamata Piazza Esedra per via della sua forma semicircolare e il nome fu cambiato solo successivamente.
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Roma dopo l’Unità d’Italia
La sistemazione di piazza della Repubblica si colloca in un momento di grandi cambiamenti per la città di Roma. In questo momento la città si trova improvvisamente ad essere la capitale di un nuovo regno e attraversa un forte periodo di transizione che la trasformerà da città santa a città laica.
Proprio in questo stesso periodo fu costruita via Nazionale, in modo da collegare la stazione Termini con via del Corso e furono edificati l’altare della Patria, il palazzo di giustizia e molti altri importanti edifici di Roma.
Oltre ad essere una delle piazze più belle di Roma, Piazza della Repubblica è anche un importante luogo d’incontro: in questa grande piazza campeggia l’antica chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, costruita all’interno delle antiche terme romane di Diocleziano.
É qui, inoltre, che si trovano alcuni degli hotel più belli e lussuosi di Roma nonché molti bar eleganti, un cinema ed una grande libreria.
La fontana delle Naiadi
Forse non lo sapevi ma le naidi sono antiche divinità acquatiche appartenenti alla mitologia greco-romana. Ve ne erano di diversi tipi, a seconda delle acque che popolavano e a cui erano associate. Inoltre queste fanciulle divine avevano poteri taumaturgici legati proprio alle facoltà dell’acqua.
Il monumento al centro di Piazza della Repubblica rappresenta le Ninfe dei fiumi, degli oceani, dei laghi e delle acque sotterranee. Al centro troneggia Glauco, che simboleggia ilpotere dell’uomo sulle forze naturali, che con le sue forti braccia sembra voler imbrigliare la forza dell’acqua.
L’acquedotto che porta l’acqua a questa fontana è di origine romana, venne distrutto dai Goti alla fine dell’impero romano e ripristinato da papa Pio IX solo nel XIX secolo.
In queste acque, credute taumaturgiche, fece il bagno persino l’imperatore Nerone!
Lo scandalo della fontana delle Naiadi a Roma
I corpi nudi e bagnati dall’acqua risultarono essere uno spettacolo immorale per l’ala conservatrice che ancora viveva nella città, e di cui si faceva ovviamente capo il Vaticano.
A lavori ultimati, intorno alla fontana delle Naiadi, venne inizialmente mantenuto uno steccato in legno proprio per impedire la vista del monumento, in attesa che il comune prendesse una decisione sul da farsi. Tuttavia, lo steccato ebbe un effetto opposto.
L’andirivieni dei giovani che si fermavano ad ammirare le statue tra le tavole sconnesse, non faceva che alimentare il senso di scandalo che la fontana di piazza della repubblica suscitava in tutta Roma.
Per fortuna il comune abbracciò le tesi progressiste e, il 10 febbraio 1901, lasciò che i romani abbattessero lo steccato liberando per sempre le bellissime ninfe.
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Una risposta
Ho abitato per molto tempo lì vicino ed ho sentito la storia della fontana narrata da diversi anziani del posto, riporto grossomodo letteralmente quanto riferito da quelli “storici” del posto in merito allo scandalo:
c’era un omo nudo, cor pesce ‘n mano che schizzava ‘n petto e sur “Qlo” de ste donne nude, li preti s’encazzarono.
Ci credo che all’epoca si scandalizzarono, ma apprezzo molto che l’amministrazione dell’epoca non si fece condizionare troppo dalle pressioni dei religiosi.
Ciao e grazie per l’articolo su una delle zone della mia infanzia.