Il Miglio sacro di Napoli: 10 cose da vedere nel rione sanità

Ti stai chiedendo cosa vedere a Napoli e vorresti fare un tour nei luoghi più caratteristici di questa città? Hai Mai sentito parlare del rione sanità?

Questa zona di Napoli è una delle meno conosciute e fuori dai soliti itinerari turistici ma nasconde delle opere di incredibile valore e delle attrazioni che ti lasceranno a bocca aperta.

Ma allora perché nessuno ne parla?

Tra le cose da vedere a Napoli, il rione sanità è stato a lungo vittima di pregiudizi perché ritenuto uno dei luoghi più pericolosi della città. Tuttavia, grazie all’impegno delle persone che ci vivono, oggi il rione sanità attrae sempre più visitatori sia italiani che stranieri.

Vuoi sapere cosa c’è da vedere?

In questo quartiere si snoda un bellissimo percorso lungo il Miglio Sacro che nasconde bellezze che non mi sarei mai aspettata, e che rivelano una parte importante della storia di Napoli e dei suoi abitanti.

Una delle cose che mi ha davvero lasciato senza parole è il gigantesco “cimitero delle fontanelle“. Oltre che per le dimensioni, una delle cose più interessanti riguarda la sua storia perché è proprio in questo luogo che si fonde la profonda devozione dei napoletani con il folklore tipico della città.

Ma non voglio farti altri spoiler perché te ne parlerò proprio in uno dei paragrafi qui sotto.

Insomma, se vuoi sapere cosa vedere a Napoli oltre al centro storico, ti racconto la mia esperienza vissuta lungo il Miglio Sacro. Sono sicura che sarà di ispirazione anche per te e ti farà venire voglia di scoprire questo bellissimo quartiere.

Si parte!

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Il rione Sanità di Napoli: un po’ di storia

Ti sembrerà strano ma nei secoli passati il rione Sanità di Napoli era una delle zone più ricche della città oltre che il luogo in cui i napoletani si recavano per chiedere i miracoli.

Ma perché proprio qui?

Il rione sanità è il luogo dove si trova la tomba di San Gennaro a Napoli ma era anche un quartiere di passaggio che il re attraversava con la sua corte. Si trattava infatti di un percorso obbligato lungo la strada per recarsi alla reggia di Capodimonte e dove i nobili avevano i loro splendidi palazzi.

Purtroppo questo quartiere, fatto di salite e discese, è costruito in una valle ed è stata proprio questa la sua più grande sfortuna.

Perché?

Il degrado del quartiere sanità inizia nel 1806, quando il governo francese decise di costruire un mastodontico ponte per migliorare la viabilità della città di Napoli. A causa di questa strada soprelevata, che taglia letteralmente il quartiere ed i suoi edifici, il rione Sanità iniziò un lento ed inesorabile periodo di decadimento.

Il ponte costruito dai francesi trasformò questa zona della città da quartiere di passaggio a luogo poco trafficato. Tagliato fuori dal resto di Napoli, nei decenni passati è stato al centro di atti camorristici che gli hanno conferito la triste fama di uno dei luoghi più pericolosi di Napoli.

E oggi?

Per fortuna oggi le cose stanno cambiando grazie anche all’impegno e al lavoro dei suoi abitanti. Ed è proprio grazie a loro che i tesori del rione sanità stanno ricevendo sempre più attenzione e sono diventati una delle cose da vedere a Napoli. In questo luogo “sconosciuto” della città si trovano numerosissimi tesori sia per il valore storico artistico che per quello antropologico.

Vuoi sapere cos’è il miglio sacro di Napoli?

Ora te lo spiego!

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1 – Il miglio sacro di Napoli: che cos’è e perché è importante

Il miglio sacro di Napoli è un percorso che si snoda all’interno del rione Sanità. Nelle sue varie tappe ti permetterà di approfondire e comprendere aspetti diversi ed unici della cultura napoletana.

Tra le cose da vedere a Napoli è molto importante perché fa parte di un progetto molto più ampio di rivalutazione del quartiere. Include alcuni siti interessanti come le catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso, il cimitero delle Fontanelle e bellissime chiese come quella della Madonna della Sanità, di San Severo fuori le mura e di San Gennaro fuori le mura.

Vuoi scoprire la street art a Napoli?

Nel rione sanità potrai fare un tour di Napoli che si snoda tra i palazzi storici e le botteghe più caratteristiche alla scoperta delle opere più belle.

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2 – Le catacombe di San Gennaro a Napoli

Forse non ne eri a consocenza ma sotto al rione Sanità di Napoli c’è una fitta rete di gallerie scavate nel tufo. Da romana conosco molto bene la catacombe della capitale, e mai mi sarei aspettata di ritrovare una cosa così stupefacente anche a Napoli

Questa zona nell’antichità era utilizzata come cimitero e ne abbiamo testimonianza partendo dalle catacombe di San Gennaro. Rispetto ad altre catacombe che puoi aver visitato, qui la cosa che ti lascerà di sasso è sicuramente l’ampiezza: non si tratta di un luogo angusto ma di una sorta di grande basilica sotterranea da cui partono numerosissime gallerie.

Sembra quasi di trovarsi in una città sotto la città!

Le sepolture che potrai trovare in questo luogo sono tantissime ma, tra le più importanti, potrai scoprire i resti del primo santo patrono della città di Napoli, Sant’Agrippino, che venne sepolto qui nel III secolo. Le spoglie di San Gennaro, invece, trovarono riposo in questo luogo solo nel V secolo.

Ma perché tutta questa attenzione e devozione per un luogo sotterraneo?

Devi sapere che il motivo di tanta venerazione per le catacombe di San Gennero risale ad un’antica credenza. La vicinanza alle reliquie dei santi è sempre stata considerata un privilegio. Si pensava infatti che più il corpo del defunto si trovava vicino al santo, più veloce sarebbe stata a sua “scalata” verso il Paradiso.

Per questa ragione furono scavate numerosissime tombe nel rione sanità di Napoli, decorate con bellissimi affreschi e mosaici. Particolarmente belli sono i ritratti a mosaico dei primi vescovi di Napoli, tra cui l’africano Quodvultdeus, uno dei pochi ad essere sfuggito alle persecuzioni vandaliche.

Vuoi sapere se c’è anche qualcosa da vedere?

Ebbene si!

Come spesso accade, ancora oggi le sepolture ti parleranno della vita, degli usi e dei costumi dei nostri antenati. Ma se stai cercando qualcosa in particolare da vedere, è proprio qui che si trova il più antico ritratto di San Gennaro conosciuto.

Lo avresti mai immaginato?

Insomma, le catacombe di San Gennaro a Napoli sono una tappa fondamentale se vuoi capire a fondo la storia e la cultura di questa città.

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3 – La basilica di San Gennaro fuori le mura

Se stai ancora cercando cosa vedere a Napoli nel Rione Sanità, alla fine delle catacombe di San Gennaro sorge una chiesa paleocristiana del V secolo, pesantemente rimaneggiata nei secoli successivi. Si tratta di San Gennaro fuori le mura, un’antica chiesa annessa alle catacombe che ospitavano la tomba del santo.

Nel corso dei secoli questo edificio è stata trasformato prima con forme più medievali e poi barocche. Per fortuna nel ‘900 si volle riportarla all’originale “semplicità” rimuovendo gli altri interventi.

Vuoi sapere cosa vedere?

Dell’originale struttura si conservano le belle colonne nell’abside e l’impianto basilicale, mentre l’atrio d’accesso è decorato con affreschi cinquecenteschi di Andrea Sabatini, rappresentanti storie della vita di San Gennaro.

Ma non è tutto!

Accanto alla chiesa infatti sorse prima un monastero benedettino (VIII secolo) poi convertito in ospedale per gli appestati (XV secolo), e infine ospedale dei poveri (XVII secolo).

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4 – Il cimitero delle Fontanelle a Napoli, dove la devozione incontra il folklore

Uno dei posti più belli del Miglio Sacro e del rione Sanità è il cimitero delle Fontanelle a Napoli. Si tratta di un’antica cava di tufo, di proporzioni mastodontiche, che ospita le ossa di centinaia di migliaia di napoletani.

Se non ci sei mai stato, ti assicuro che ti lascerà davvero di stucco.

Perché è così grande?

Dal seicento furono ammassati nel Cimitero delle Fontanelle i resti di tutti gli ossari cittadini, di qualunque epoca fossero, per fare spazio ai corpi delle numerose vittime della peste. Nell’ottocento le ossa furono poi sistemate da alcune pie donne e da allora questo enorme cimitero è diventato uno dei luoghi di culto più importanti e caratteristici di Napoli.

Qui ho scoperto una delle tradizioni più antiche e più “strane” della città di Napoli!

Vuoi sapere di cosa si tratta?

La guida mi ha spiegato che le famiglie di Napoli erano solite adottare un teschio, detto “capuzzella”, cui si chiedeva protezione e grazia in cambio di preghiere.

Le anime pezzentelle, così si chiamano, proteggevano l’intera famiglia e, quando realizzavano un miracolo, il teschio veniva messo in una teca, gli si portavano doni e gli si scrivevano dediche.

A volte la suggestione era tale che si sognava perfino la persona a cui era appartenuto il teschio.

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5 – Riflessioni sul cimitero delle Fontanelle a Napoli

Le riflessioni da fare in un luogo simile sono infinite. A me è venuta subito in mente la famosa “livella” di Totò, che peraltro nacque proprio qui nel quartiere Sanità.

Qui si trovano i resti di persone dal V secolo al XVII, tutte ammucchiate, tutte uguali. Non importa se fossero ricchi o poveri, persone importanti o sconosciute, il cimitero delle Fontanelle è stato l’ultima dimora per tutti loro.

Ho trovato molto interessanti anche le teche dei teschi che hanno esaudito le grazie richieste. In alcuni potrai trovare degli errori di ortografia che li rendono ancora più particolari, mentre in altri ci sono delle dediche speciali, che ti racconteranno la storia di chi si era preso cura di loro.

Secondo me il cimitero delle Fontanelle del Miglio Sacro non è solo un posto incredibilmente suggestivo, ma estremamente importante per capire la vita e le usanze degli abitanti di Napoli.

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6 – Madonna della Sanità

La chiesa di Santa Maria della Sanità sorge proprio al centro del quartiere e del Miglio Sacro di Napoli.

Si tratta di un edificio barocco di grandissime dimensioni, che ti stupirà soprattutto per la cripta. La chiesa ha infatti origini antichissime e le prime fondamenta furono gettate addirittura nel V secolo.

La costruzione della chiesa della Madonna della Sanità è iniziata quasi per caso, grazie al ritrovamento di un’immagine della Madonna con Bambino. Questo evento “miracoloso” ha spinto i frati dell’epoca non solo a costruire la chiesa e la cripta ma anche ad acquistare le reliquie di 13 santi.

La costruzione della nuova chiesa e le nuove reliquie fecero aumentare moltissimo il numero dei fedeli e diversi cittadini iniziarono a spostarsi in questa zona. Perfino il numero e la dimensione delle catacombe venne ingrandito a causa del crescente desiderio di essere seppelliti nei pressi della chiesa.

Cosa è custodito oggi all’interno della Madonna della Sanità?

Davanti all’altare della Madonna della Sanità troverai una superba scalinata detta “a forcipe”, con marmi policromi che fa da cornice all’entrata della cripta. Nella chiesa sono presenti interessanti opere pittoriche del Seicento, di Luca Giordano e Andrea Vaccaro.

La statua di San Vincenzo O’Monacone, patrono del quartiere, è la più venerata mentre sulla sinistra della facciata c’è l’entrata dell’antico chiostro, oggi tagliato in due dalla costruzione del ponte napoleonico (quello che taglia in due il quartiere, ricordi?).

Se riesci ad entrare, noterai gli affreschi antichi, quasi monocromatici e la particolare forma ellittica.

Ma non è finita qui!

Proprio accanto alla cripta della Madonna della Sanità, si trova infatti l’entrata alle catacombe di San Gaudioso, anche queste uniche nel loro genere.

Ora te ne parlo!

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7 – Catacombe di San Gaudioso a Napoli

Le catacombe di San Gaudioso a Napoli si trovano proprio sotto alla chiesa della Madonna della Sanità e sono incluse nel tour del Miglio Sacro. Sono più piccole e strette rispetto alle Catacombe di San Gennaro ma non così tanto da causare ansia da claustrofobia.

Il loro destino è stato a dir poco altalenante!

La parte più antica risale al V secolo, quando vi erano sepolti i resti di San Gaudioso, ma furono via via abbandonate dopo lo spostamento del corpo del santo. Solo nel XVII secolo vennero nuovamente ampliate, quando nella chiesa furono portate le reliquie dei 13 santi. I frati domenicani di Napoli costruirono quindi dei nuovi alloggiamenti per le salme del tutto particolari.

Ecco una cosa che mi ha scioccata!

Probabilmente ti stupirà sapere che, all’epoca, era in uso a Napoli l’essiccamento dei cadaveri.

Questa pratica prevedeva un lungo periodo di tempo in cui il corpo del defunto veniva lentamente svuotato da tutti i liquidi corporei. La temperatura costante del tufo bloccava i processi di putrefazione e permetteva la conservazione dei tessuti, una sorta di mummificazione.

Il processo poteva durare fino ad un anno.

Vuoi sapere come avveniva?

Ora te lo spiego!

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8 – Le catacombe di San Gaudioso: macabri racconti barocchi

Al di sotto delle catacombe di San Gaudioso si trova il luogo dove i corpi venivano trattati prima della sepoltura.

Questi venivano lasciati su seggi scavati nel tufo di diverse dimensioni, a seconda della grandezza del morto. Vi era una persona addetta proprio a sorvegliare che il processo avvenisse in modo corretto, detta “schiattamuorto”, che bucava i cadaveri per far uscire liquidi ed evitare la putrefazione.

É interessante sapere che, ancora oggi, uno degli insulti tipici in dialetto napoletano risulta essere

che tu pozza sculà

cioè che tu possa “scolare”, morire.

Una volta “scolati”, i defunti venivano inumati e la tomba sigillata. La testa veniva murata con tanto di capelli e, al di sotto, veniva rappresentato il vestito del defunto.

Immagina l’impressione che dovevano fare con tutta la pelle attaccata!

Anche qui l’arte funebre si mescola al folklore, alle tradizioni locali e della storia del costume. La prossima volta che ti lamenterai del lavoro, pensa allo schiattamuorto, che se ne stava dentro alle catacombe tra i liquidi dei cadaveri e la puzza di morte…TERRIBILE!

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9 – Altre due chiese da non perdere al quartiere Sanità

Vi sono altri due edifici che meritano attenzione lungo il miglio sacro.

Si stratta della chiesa di Santa Maria de’ Vergini, cosiddetta perché legata alla confraternita degli eunostidi, dediti alla castità.

L’altro edificio interessante è San Severo fuori le mura, chiesa barocca che nasconde più di un tesoro: l’oratorio della confraternita dei bianchi, con preziosi stucchi e dipinti e delle antiche catacombe, non ancora accessibili al pubblico.

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10 – La street art a Napoli

Passeggiando lungo il Miglio Sacro, noterai sicuramente i coloratissimi murales che decorano i palazzi.

Sei appassionato di street art? Allora devi assolutamente esplorare questa zona di Napoli!

Gli stessi ragazzi che gestiscono le catacombe hanno chiamato artisti da tutto il mondo per decorare il rione Sanità, che oggi si presenta come una vera e propria esposizione di street art a Napoli.

Tra i murales più famosi e belli di Napoli ti consiglio di cercare “Luce” di Tonio Cruz, davanti alla Madonna della Sanità, che rappresenta i bambini del rione o “Resis-ti-amo” di Bosoletti, che si concentra sulla “femminilità” del quartiere, abitato da moltissime donne con figli.

Ho trovato splendido anche “Speranza nascosta”, che mostra il viso segnato dalle rughe di un clochard però in negativo, come se per essere letto dovessimo avere un filtro, un modo diverso di vedere la realtà. Si trova proprio in corrispondenza con un centro di accoglienza per senzatetto.

Credi che sia finita qui?

E invece no!

Attraversando il rione sanità troverai il murale che ricopre totalmente la chiesa accanto al cimitero delle Fontanelle, il volto della venere spezzata che rappresenta il quartiere stesso, il grande totem fuori dalla chiesa di San Severo.

Tutte queste opere ti racconteranno di come questi artisti di fama mondiale vedono il quartiere, tanto bello quanto ricco di contraddizioni.

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Informazioni utili sul miglio sacro di Napoli

L’intero percorso del Miglio Sacro di Napoli è frutto di anni di lavoro e paziente rivalutazione del quartiere da parte dei ragazzi che oggi gestiscono le Catacombe di Napoli.

Come ti ho spiegato non si tratta solo di una cooperativa, ma di un progetto molto più vasto che sta dando nuova vita al rione, sta portando nuovi turisti e ridando al quartiere la sua dignità perduta.

Il tragitto intero dura circa tre ore con una guida.

Non ci ero mai stata prima ma il tour del Miglio Sacro di Napoli è stato un ottimo spunto per scoprire una parte della città fuori dai soliti percorsi turistici, ma che include grandi bellezze artistiche ed eccellenze culinarie. Tra quelle che mi sono rimaste impresse è impossibile non citare la pasticceria Poppella, famosa per il suo fiocco di neve, la pizzeria da Ciro Oliva, locali tradizionali dove potrai gustare piatti tipici della tradizione come La taverna di Totò o l’alimentari Carmine.

Se ti va di approfondire ulteriormente ed avere altri punti di vista, ti lascio agli articoli dei miei compagni di viaggio.

Il racconto di Martina di Martiipal

Il racconto di Gian Luca di Viaggiaescopri

Il racconto di Ramona di Farina Lievito e Fantasia

Il racconto di Fedora di Cappuccino e Cornetto

Il racconto di Pilar di Non solo turisti

Consigli sul Rione Sanità a Napoli

Sei mai stato o hai intenzione di visitare il rione sanità di Napoli?

Per qualsiasi informazione scrivimi pure nei commenti!

Il viaggio è stato sponsorizzato da InsolitaItalia.

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Elisa

Ciao, io sono Elisa! Sono una storica dell’arte e travel blogger. Ho uno spirito nomade e adoro viaggiare per scoprire posti nuovi, scrivere e vivere nuove esperienze! Dal 2012 ho creato arttrip.it per condividere le mie esperienze di viaggio con tutti voi. Foto scattate con Panasonic GH5

11 risposte

  1. Sono stata a Napoli ma non nel rione Sanità e se dovessi andare sicuramente mi affiderei ad un servizio di guide per apprezzare al meglio queste opere meravigliose!

  2. Che bello Paola, spero che tu possa visitare presto questa zona della città perché merita davvero!

  3. Mi è piaciuto molto scoprire queste tradizioni e credenze napoletane, insieme alla rivalutazione di un quartiere degradato. Mi hai fatto venire davvero voglia di comprare un biglietto per Napoli!

  4. Ti ringrazio per le parole e l’attenzione che hai avuto per la mia città. Pensa, io ancora non sono stata alle catacombe e al cimitero delle Fontanelle!

  5. Non avrei mai creduto che questa zona di Napoli celasse delle perle del genere! Un post davvero interessante e utile che salverò per quando riuscirò a visitare Napoli! – Erica