Il post in cui ti parlo dei problemi di viaggiare da sola

Avete mai avuto quella strana voglia di partire e viaggiare da soli? Che sia per una settimana, un mese o per fare il giro del mondo, non lasciatevi impaurire. Viaggiare in compagnia è bellissimo ma partire in solitaria darà al vostro viaggio un sapore completamente diverso.

Ma quali sono i problemi del viaggiare da sola? Ve ne parlo in questo post!

Roma, agosto 2017

Di recente sono partita per Lisbona da sola. Non era il mio primo viaggio in solitaria, e non sarà l’ultimo (spero).

Prima della partenza, anche se non era previsto che partissi sola, non ho avuto nessun tipo di ansia. Viaggiare da sola mi dà molte meno preoccupazioni che dover partire con qualcun altro che magari ha paura dell’aereo, problemi alimentari o poco senso dell’adattamento.

Vuoi sapere qual’è la più grande preoccupazione del viaggiare da soli? Te lo dico tra poco!

Ho quasi 30 anni, ho già viaggiato da sola in diverse situazioni, eppure sono rimasta sconvolta dallaquantità di persone che si sono preoccupate per me.

“Ma davvero parti per Lisbona da sola? Perché il tuo ragazzo non viene con te? Non hai nessuna amica che possa accompagnarti?”

E no, non sto parlando solo di mia nonna!

La domanda che mi è stata posta più volte è stata: “Ma non hai paura di viaggiare da sola?”.

La domanda con cui ho risposto più volte è stata “di cosa dovrei avere paura?” Sono andata a Lisbona, non in una zona di guerra. Ho sempre vissuto in grandi capitali, so come muovermi, cosa fare, come comportarmi, quali posti e persone evitare.

Non voglio essere polemica. Ho detto che avrei parlato dei problemi del viaggiare da sola per una donna.

Ecco cosa ho da dire: per quella che è la mia esperienza NON C’E’ NESSUN PROBLEMA NEL VIAGGIARE DA SOLE.

Nessuno proprio!

Ci sono pro e contro, quello è ovvio. Il primo contro che mi viene in mente è che non c’è nessuno che possa farti le foto in posti fighissimi. Quelle poche che ti fai fare da poveri turisti malcapitati sono tutte sfocate perché non sanno usare la tua macchinetta fotografica. Oppure ti devi fare i selfie e ti senti una cretina.

Viaggiare da sola è scomodo perché nella tua borsa deve esserci tutto ciò di cui hai bisogno e non puoi dividerti il peso con nessuno. Quindi, se come me vi portate dietro mezza casa, avrete una borsa pesantissima. Vi pare un vero problema?

Ah si, c’è la questione dello stare attenta a possibili aggressori… pensate davvero che il centro di Lisbona, pieno di turisti, negozi, ristoranti e telecamere possa essere più pericoloso della periferia di Roma o Parigi nelle quali ho vissuto? Seriamente? O che la compagnia di un’amica sia un vero deterrente per possibili aggressori? Non credo proprio!

L’ultimo e più importante contro è che vedi posti incredibilmente belli e non puoi condividere tutta quella meraviglia con nessun altro. Mi è capitato spesso di pensare a quanto sarebbe piaciuto un posto a quella o a quell’altra persona della mia vita. Ma credo che i ricordi siano ancora più indelebili se sei l’unico a custodirli.

Il silenzio, che a volta dura ore, è una delle cose che ho apprezzato di più. Il silenzio è prezioso quando si vive una vita in continuo contatto con gli altri e con rari momenti di raccoglimento.

L’argomento più a favore del viaggiare soli è la flessibilità: puoi fare tutto quello che vuoi, non hai un compagno di viaggio con cui accordarti se visitare questo o quello, o che si stanca prima di te e ti chiede di rientrare. Decidi tutto tu, fai quello che vuoi e ti puoi gestire il tempo esattamente come hai voglia di fare.

Non è poco per una persona innamorata dell’arte che spende tempi interminabili a guardare opere dentro ai musei.

Altra cosa: nessuno si lamenterà che l’hotel (o ostello della gioventù, nel mio caso) sia troppo sporco, lontano, grande, piccolo, freddo, caldo.

Quando viaggi impari a conoscere i tuoi limiti e a volte a superarli. Per me non è difficile adattarmi e quindi ero sicura che mi sarei trovata benissimo in un ostello. Ah, ho capito di essere una persona che si adatta facilmente proprio viaggiando.

“Ma non ti annoi da sola?”

Altra domanda che mi hanno fatto in tanti. Ma come ci si può annoiare in una città bellissima che si conosce appena? Ho cercato di godermi ogni istante e di visitare, esplorare, assaggiare tutto il possibile. Comunque, se stai bene con te stesso, non ti annoi mai.

Mi sono divertita. Mi sono rilassata, ho avuto tempo per pensare, per conoscere nuove persone, per scrivere, per riempirmi occhi ed anima di opere e paesaggi meravigliosi.

Non è detto neppure che viaggiare da soli voglia dire stare soli. Anzi, viaggiare da soli ti spinge a fare nuove conoscenze.

Poter contare solo su sé stessi a volte ti mostra lati di te stesso che non potevi neanche immaginare.

Se non lo avete mai fatto, provate a fare un viaggio da sole/i. E’ un’esperienza che vi insegnerà tantissimo su voi stessi e sulle vostre capacità di adattamento.

Ricordiamoci che i problemi, a volte, sono i limiti che ci poniamo da soli.

E voi? Avete mai fatto un viaggio da soli o avete voglia di farne uno?
Scrivetemi pure nei commenti le vostre esperienze o le vostre domande (anche le più assurde)

Elisa

Elisa

Ciao, io sono Elisa! Sono una storica dell’arte e travel blogger. Ho uno spirito nomade e adoro viaggiare per scoprire posti nuovi, scrivere e vivere nuove esperienze! Dal 2012 ho creato arttrip.it per condividere le mie esperienze di viaggio con tutti voi. Foto scattate con Panasonic GH5

5 risposte

  1. Eccomi!! altra viaggiatrice solitaria, adoro viaggiare da sola e prendermi il tempo giusto per godermi la mia meta, non ho paura di vivere il viaggio coi silenzi e le cene “al tavolo per uno”.
    Ora però ho messo da parte questa mia passione perchè gli ultimi viaggi sono stati in gruppo, come me in veste di tour leader, puoi solo immaginare il caos??
    Spero di partire nuovamente in solitaria, magari per una meta impegnativa… vedremo!

  2. Ohooo, finalmente! Non ti devi accordare con nessuno sul programma e puoi stare tutto il tempo che ti pare dentro ai musei! Come ti capisco! Solo da sola sono riuscita a godermi al meglio le visite nei musei delle città che visitavo.
    Anche io da amante della storia dell’arte faccio fatica a trovare qualcuno che abbia voglia di fare ciò che faccio io solitamente in viaggio, come alzarmi presto la mattina per visitare una mostra, un museo o un’area archeologica. Ho iniziato a viaggiare da sola per vivere l’esperienza di viaggio pienamente come la desidero ed è una cosa che quando si inizia non si riesce a smettere!

    1. Dopo aver scritto questo post mi sento meno “anomala” nell’amare i viaggi in solitaria! Inoltre le mostre e i musei almeno l’80% delle volte li visito da sola, anche quando si tratta della mia città. Mi innervosisce dovermene andare prima di finire i giri che volevo fare solo perché un compagno di viaggio non ce la faceva più a proseguire… W l’arte in compagnia, ma anche da soli!

  3. Ciao.
    Viaggio da solo da diverso tempo.
    Ho cominciato “per necessità”, quando è terminata la mia ultima storia ed è stata una benedizione dal punto di vista del travel.
    Nel tuo post mi trovo al 99%. Leggendolo mi sono riconosciuto quasi totalmente, sia nei mille aspetti positivi (non dover sentire le lamentele di altri che si adattano meno di me, poter scegliere autonomamente cosa vedere e soprattutto cosa NON vedere, cosa fare e cosa NON fare ecc. ecc.) che nell’unico negativo (non poter condividere certe emozioni con una persona speciale un po’ mi manca, lo ammetto. Trovarmi di fronte ad uno spettacolo, voltarmi alla ma destra e trovare solo un venditore ambulante di accdendini è una cosa che potrebbe decisamente essere migliore). Il fatto delle foto sfocate dei tusisti è per me secondario perchè nel mio archivio delle immagini non ci sono mai io. Non mi piace coprire con me stesso un bel panorama o un bel monumento. Se la foto l’ho scattata io con la mia reflex vuol dire che in quel posto ci sono stato.
    Sono appena tornato da un tour zaino in spalla di dieci giorni in Kyrgyzstan, totalmente in solitaria. Se sono qui a raccontarlo significa che è andato tutto bene e che, in un paese fuori dagli schemi come quello, non ho avuto problemi di nessun tipo. Certo, capisco che per una donna sola può essere diverso, ma l’Europa (nel tuo caso) non è il Kyrgyztan neanche lontanamente. Grazie a questa mia condizione ho potuto dedicare il giusto tempo a contemplare le bellezze della natura che mi si proponevano davanti e, potendo tornare indietro, rifarei il viaggio esattamente come si è svolto, cioè in solitaria.
    Ah…dimenticavo quell’ 1% di differenza che ho trovato tra il tuo post e la mia filosofia di viaggio: a me l’arte piace, però sotto forma di architettura civile, religiosa ed urbanistica. Mi piacciono i monumenti all’aria aperta, i castelli, le residenze antiche e chi più ne ha più ne metta. Ma ti prego…non portarmi a vedere un museo con le teche, con gli ossicini, con i pezzettini di muro o con i quadri perchè rischio la febbre a 40 dopo tre minuti :-)
    Ma come si dice? Il mondo è bello perchè è vario, per cui…buon viaggio per le prossime volte e complimenti per il concetto che hai condiviso!

    1. Ciao Giorgio e grazie per il tuo commento! Ovviamente la storia delle foto era ironica… chissene frega! le uniche che mi sono fatta fare sono quelle che ho pubblicato nell’articolo e giusto perché me lo avevano chiesto persone intorno a me e gli ho domandato di ricambiare il favore.
      Complimenti per il tuo viaggio in Kyrgyzstan, una meta sicuramente molto particolare e penso anche incantevole…
      e comunque W i viaggi, da soli, in coppia, in famiglia, con gli amici o con il cane!

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