L’esposizione sui gioielli di Cartier (personalmente l’ho visitata al Grand Palais di Parigi) è un’esperienza che riempie di entusiasmo e di meraviglia: non mi sarei mai aspetta che dei gioielli potessero trasmettere tante emozioni.
L’origine
In principio fu il genio di Cartier che, nel secondo impero, divenne il gioielliere della famiglia di Napoleone.
Successivamente continuarono la sua opera una serie di avanguardisti che seppero tenere il passo con i tempi, con la moda, con l’arte e con le idee: riuscirono a creare oggetti di valore inestimabile non solo per i materiali preziosi in cui sono realizzati, ma soprattutto per il “come”, continuando ad evolversi insieme ai loro committenti ed adattandosi a gusti e storie personali.
Ho personalmente ammirato i gioielli di un Marajà indiano innamorato dell’Europa, pezzi concepiti per il teatro, per una serata di gala, per un’imperatrice. Doni di uomini ricchi ed innamorati alle proprie muse, da Grace Kelly a Liz Taylor, oggetti portati in momenti cruciali della storia, indossati da principesse, attrici, politici e figure del mondo della moda e dell’arte dalla metà dell’800 in poi.
Non solo diamanti e pietre preziose
Quando si parla di gioielli vengono subito in mente le pietre preziose, in realtà ci sono anche vestiti, oggetti della vita quotidiana, trousse, metri e porta spilli, porta sigarette e pomelli per ombrelli, diademi, orologi, soprammobili e tanto altro.
L’esposizione a Parigi è terminata il 16 febbraio 2014, ma probabilmente se ne sentirà parlare ancora in giro per il mondo.
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Vi lascio in compagnia di altri 5 magnifici scatti.