Il 2013 è stato l’anno in cui ho realizzato alcuni progetti che sognavo da anni: la prima metà del 2013 è passata lavorando sodo e programmando il trasferimento a Parigi, studiando per passare i test di entrata all’università francese e viaggiando per l’Italia. La seconda parte è stata la mia prima vera vita da expat: trovare lavoro in un paese straniero, cercare una casa, farsi una nuova vita, nuovi amici, con un compagno di avventure che a luglio non sapeva una parola di francese ed ora lo parla fluentemente. Non posso dire di non essere una persona fortunata, perché lo sono e ringrazio ogni mattina per quello che mi viene dato, per le persone meravigliose che ho accanto e che mi sostengono ogni giorno, tuttavia dico che prima di essere fortunati, bisogna desiderare e combattere per arrivare dove si vuole arrivare perché nulla cade dal cielo.
La mia vera soddisfazione, e la mia più grande paura, sarà riuscire (o meno) negli studi, nonostante le difficoltà della vita da expat, nonostante le giornate estenuanti tra lezioni e ufficio. Aggiungo un’esortazione a tutti voi che mi leggete ma anche a me stessa: portare avanti i propri sogni è difficile, faticoso e a volte ci sembrerà di non farcela, ma è soprattutto esperienza e, positiva o negativa che sia, ci porterà a crescere e a diventare persone migliori e più forti, a non avere rimpianti ma tanti ricordi e una volta superate tutte le difficoltà, se si perdura, se si è davvero determinati, i sogni ce li si realizza.
Un grazie particolare per questo 2013 va a Parigi, che è una delle città più belle del mondo e che mi fa innamorare ogni giorno dei suoi colori, dei suoi profumi, della sua vitalità e delle sue bellezze, e ad Andrea, che è il miglior compagno di avventure che si possa desiderare. La cosa migliore che possa augurare è che il 2014 sia per tutti un anno ricco di esperienze, di scoperte, che possa portarvi a realizzare i vostri sogni, che porti tante nuove conoscenze e avventure e, a chi ancora non l’ha fatto, la voglia, l’energia e la follia di buttarsi in un progetto nuovo, per quanto assurdo o inattuabile possa sembrare.